L’Inter, dopo lo storico scudetto arrivato nel 1989 non è più riuscita ripetersi. I risultati sono sicuramente buoni, ma di certo non quanto vorrebbero gli appassionati tifosi nerazzurri che sognano di imporsi di nuovo in Italia, soprattutto, a livello Europeo.
Nel 1995, però, arriva un altro momento storico che cambierà per sempre la storia dell’Inter. Ci riferiamo all’acquisizione della società da parte di Massimo Moratti, figlio di Angelo, già presidente del Club. È un ritorno alla passione e all’investimento con un presidente che, oltre a essere un imprenditore, è il primo tifoso della squadra.
Non a caso, sono gli anni in cui l’Inter spende di più sul mercato ed è spesso tra le favorite delle quote Serie A offerte dai vari bookmaker. Tra fine anni Novanta e primi Duemila arrivano grandi nomi: Ronaldo il Fenomeno, Vieri, Recoba e Adriano sono i più noti, ma non gli unici. Nonostante i tanti e dispendiosi investimenti, però, i successi mancano. L’Inter vive momenti drammatici (sportivamente parlando), come il 5 maggio 2002. È il giorno in cui perde lo scudetto all’ultima giornata perdendo contro la Lazio e viene superata dagli acerrimi nemici, sempre sportivamente parlando, della Juventus. Chi segue le scommesse Serie A di certo non dimenticherà quei giorni.
Calciopoli: un Nuovo Inizio
Il 2006 segna una svolta epocale: lo scandalo Calciopoli rivoluziona la Serie A. La Juventus viene retrocessa, il Milan penalizzato. L’Inter è l’unica big risparmiata e si ritrova in vetta. Ma è con l’arrivo di Mancini prima e Mourinho poi che inizia la vera età d’oro.
Nel 2006-2010 l’Inter domina con il portoghese in panchina. Vince cinque scudetti consecutivi, Coppe Italia, Supercoppe. In particolare, è il 2010 che segna un momento storico per i tifosi, la società e il calcio italiano. È l’anno del Triplete, unico nella storia del calcio italiano: scudetto, Coppa Italia e Champions League vinti nella stessa stagione. Mourinho diventa leggenda, anche se alla fine di quella stagione trionfante decide di lasciare il club e passare al Real Madrid.
La squadra era composta da autentici fuoriclasse: Julio Cesar, Maicon, Samuel, Cambiasso, Sneijder, Milito, Eto’o. Il 22 maggio 2010, battendo il Bayern a Madrid, l’Inter scrive una pagina indelebile della sua storia.
Il post-Triplete: una Nuova Crisi di Identità
Dopo il trionfo del 2010, l’Inter entra in una nuova fase di crisi. Mourinho, come detto, lascia la panchina e i successori faticano a mantenere lo stesso livello. Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri si alternano sulla panca nerazzurra. Il risultato, però, non cambia. I titoli non arrivano e ci sono problemi a livello societario.
In campo la situazione non è altrettanto buona. I leader storici, come Zanetti, Cambiasso e Milito, lasciano o si avviano al ritiro. Le nuove leve non riescono a raccoglierne l’eredità. L’Inter scivola a metà classifica, lontana anni luce dai fasti recenti.
Molti tifosi si interrogano su cosa sia successo alla macchina perfetta di Mourinho. Si aprono dibattiti sul mercato successivo al Triplete. I giocatori sembrano ormai svuotati di ogni ambizione. L’impressione è che l’Inter abbia smarrito la propria identità. Vittima di una transizione senza fine e di un momento unico che da sogno diventa macigno sulle spalle dei giocatori. Il club resta senza titoli per anni. Non solo non è più in cima alle quote calcio per la vittoria del titolo, ma la partecipazione alle coppe europee diventa un traguardo anziché un’abitudine.
Il progetto Suning: Nuova Linfa per l’Inter
Nel 2016 arriva un nuovo cambiamento a livello societario. Moratti decide di lasciare il club che viene acquisito dal gruppo cinese Suning. Inizia un processo di ristrutturazione economica e tecnica. Vengono riorganizzate le funzioni dirigenziali, si punta su un modello gestionale sostenibile e moderno. Il nuovo progetto guarda con ambizione al ritorno stabile in Champions League. E, in effetti, alcuni risultati non tardano ad arrivare
Con Luciano Spalletti in panchina, l’Inter torna in Champions League nel 2018 dopo sei anni di assenza. Il club è di nuovo competitivo in Serie A, mostrando segnali di ripresa. Alcuni giocatori, come Icardi, Perisic e Handanovic, diventano punti di riferimento in una rosa in fase di ricostruzione.
Nel 2019 arriva Antonio Conte e con lui una nuova mentalità vincente. La dirigenza, guidata da Beppe Marotta, costruisce una squadra solida e ambiziosa. Lukaku e Lautaro formano una delle coppie d’attacco più temute in Europa, mentre Barella, Bastoni e Hakimi portano energia e talento.
Lo Scudetto del 2021: un Ritorno al Vertice
Dopo una lunga rincorsa, nel 2021 l’Inter torna sul tetto d’Italia. Sotto la guida di Conte, la squadra gioca un calcio concreto. Forse non troppo spettacolare, ma sicuramente organizzato e aggressivo. Il 19° scudetto arriva con quattro giornate di anticipo, spezzando l’egemonia della Juventus dopo nove anni consecutivi di dominio.
È un momento di grande gioia per i tifosi, che vedono premiata la loro fedeltà. L’Inter torna a essere protagonista, non solo per i risultati, ma per l’identità forte mostrata in campo.
Dobbiamo dire, però, che non tutto è rose e fiori. Dopo lo scudetto, Conte lascia per divergenze con la dirigenza. Suning, in difficoltà finanziarie, è costretta a cedere alcuni pezzi pregiati. Ma nonostante queste uscite eccellenti, l’Inter trova una nuova stabilità con Simone Inzaghi arrivato alla guida dell’Inter.
L’Inter di Inzaghi: Stabilità, Ambizione e di Nuovo Grandi in Europa
Con l’addio di Conte, Simone Inzaghi prende le redini della squadra. Il suo approccio è meno rigido, ma ambizioso. L’ex attaccante eredita una squadra già forte, ma la trasforma mantenendo l’equilibrio e aggiungendo una buona fluidità al gioco.
L’Inter continua a ottenere risultati. Vince due Coppe Italia (2022, 2023), due Supercoppe e arriva in finale di Champions League nel 2023, persa con onore contro il Manchester City. La prestazione, comunque, conferma che l’Inter è tornata tra le grandi d’Europa.
La squadra gioca un calcio moderno e convincente, e i tifosi ritrovano entusiasmo e fiducia. Il club si distingue per continuità, programmazione e competitività, qualità che erano mancate a lungo. Anche a livello societario, pur con difficoltà, l’Inter mantiene un’immagine forte. Nel 2024 arriva uno storico scudetto, ovvero quello della Seconda Stella, il ventesimo da vantare nel Palmarès. Inzaghi e i suoi sono in testa per praticamente tutto l’anno e ottengono la vittoria finale senza particolari patemi d’animo con ben 94 punti finali. L’Inter è la squadra più forte, organizzata e gioca bene. Motivi per cui la vittoria del titolo è assolutamente meritata.
2025: un Anno da Sogno Trasformato in Incubo
L’ultima stagione dell’Inter è senza dubbio una delle più particolari. La squadra nerazzurra parte come favorita per la vittoria del campionato dopo il successo dell’anno precedente. E, in effetti, almeno fino alle ultime giornate del campionato i nerazzurri sono in testa, seguiti dal Napoli. I partenopei, dopo il disastro del 2024, hanno affidato la guida tecnica a un’ex conoscenza dell’Inter, Antonio Conte.
L’Inter, però, non sta lottando solo per la vittoria del campionato. È in Semifinale di Coppa Italia dove, nelle due gare di andata e ritorno, dovrà affrontare il Milan. Giunti al mese di aprile, è anche in semifinale di Champions League. Ormai i giocatori non possono più nascondersi e la possibilità di un nuovo Triplete si fa sempre strada negli animi dei tifosi.
In Champions l’Inter affronta il Barcellona e ne nascono due partite che diventano epiche. La semifinale di ritorno, in particolare, è assurda. La vince l’Inter ai supplementari. Nei tempi regolamentari era riuscita ad agganciare il pareggio all’ultimo secondo.
I tanti eventi e le energie psicofisiche perse, però, causano un calo improvviso. Arriva la debacle in Coppa Italia contro il Milan che si aggiudica il pass per la finale.
In campionato i risultati sono altalenanti e ne approfitta il Napoli che supera i nerazzurri vincendo poi lo Scudetto all’ultima giornata.
Non resta che la finale di Champions. La gara del 31 maggio si tiene a Monaco e l’Inter affronta il PSG guidato da Luis Enrique. Il risultato è rovinoso per gli italiani che vengono sconfitti 5 a 0. Una stagione che poteva essere da incoronare diviene subito da dimenticare. Inzaghi lascia per andare all’Al-Hilal e alla guida arriva Cristian Chivu.
Anche il Mondiale per Club non regala grandi soddisfazioni. Dopo l’accesso agli Ottavi, infatti, i milanesi vengono eliminati per 2 a 0 dalla Fluminense.