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Casino chiusi? Rimane l’alternativa online

Casinò Venezia

Tra le attività messe in ginocchio dall’arrivo del Coronavirus, c’è anche quella delle case gioco italiane. Un business in declino ormai da anni, sopraffatto da una presenza sempre più massiccia di concorrenza online. L’ennesima conferma di questo declino era arrivata dal casino campione chiuso due anni fa per problemi finanziari. Con l’arrivo del virus, l’industria si prepara ad un ennesimo colpo basso.

A decretarne la chiusura è stato il regolamento emanato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 marzo, che proibiva a luoghi di aggregazione del tipo di rimanere aperti. Inizialmente prefissato fino al 3 aprile, i direttori si sono ben presto accorti di quanto ci vogliano ben più di due settimane a placare la minaccia. Ed è così che, alcune delle istituzioni più longeve di questo paese, rimangono appese ad un filo in un mondo già da prima ostile alla loro presenza.

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Casino Campione chiuso. Che ne sarà degli altri?

Ora che il casino campione chiuso, l’Italia è dispone di tre case gioco tutte presenti nel Nord d’Italia: Il Casinò di Venezia, il Casinò di Sanremo e il Saint Vincent della Valle d’Aosta.

Il Casinò di Venezia, nonché la casa gioco più antica del mondo con quasi 400 anni di attività alle spalle. Il Casinò possiede due sedi, una posizionata in pieno centro città, il Ca’ Vendramin Calergi affacciato sul Canal Grande, e una vicino all’aeroporto Marco Polo, il Ca’ Noghera.

Non è un segreto che questo casinò sia in perdita da anni e che siano solo le sovvenzioni comunali a mantenerlo in vita. In realtà, ad essere ritenuto responsabile di questo fallimento è proprio il comune. Gli alti dazi imposti dall’amministrazione veneziana, pari al 25% degli introiti, sono abbastanza da trasformare i profitti delle sue sale poker e french roulette sistematicamente in perdite.

Per quanto riguarda il casinò di Saremo ed il Saint Vincent, pur presentando una situazione finanziaria migliore, non viaggiano a vele spiegate. Solo l’anno scorso, il casinò valdostano aveva ingaggiato la procedura collettiva di licenziamento per 180 lavoratori. Sanremo invece era riuscita a fermare il trend negativo degli ultimi quattro anni, finendo il 2019 con un piccolo ma incoraggiante segno di ripresa.

Fino al 2018, nella lista delle case gioco italiane era incluso anche il casinò di Campione di Italia appena dietro quello di Venezia in termini di prestigio. Quella che era la più grande azienda della sua città, il Casino Campione chiuso per insolvenze e venne dichiarato fallito con oltre 130 milioni di euro di debiti. Una catastrofe per i suoi 500 dipendenti e per gli introiti di una città costruita attorno alla casa gioco.

 

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Il gioco online tra le cause del declino

È chiaro che di fronte a questa situazione, i colpevoli sono multipli e spesso diversi a seconda del contesto. Tuttavia, è impossibile negare che tra i fattori più influenti della disfatta dei casinò chiusi ci sia la continua crescita dei casinò virtuali. In poco più di 20 anni, la facilità e versatilità dei casinò sul web è stata in grado di erodere lo strapotere delle grandi case gioco reali. La crisi economica di queste ultime non è infatti solo un problema italiano. I numeri di grandi casinò come il Bellagio di Las Vegas, per quanto ancora importanti e riconosciuti, sono una copia sbiadita dei bilanci pre-2000.

L’aumento del gioco virtuale

A qualche settimana dallo scoppio dell’epidemia, se per le case gioco sopracitate la situazione rimane tra le più labili, il discorso cambia leggermente in fatto di siti di gioco. I vantaggi offerti da queste piattaforme virtuali sono effettivamente innegabili, a maggior ragione in una situazione come quella in cui ci troviamo.

La maggior parte dei siti di casinò, presenta anche una parte dedicata alle scommesse sullo sport. È innegabile quindi che la cancellazione di tutte le competizioni sportive abbia influito enormemente sulle entrate di moltissimi betting website online. Tuttavia, questi siti possono ancora usufruire degli introiti generati dal casinò, grazie ad un trend in grado di cavalcare l’emergenza e in alcuni casi persino utilizzarla a proprio favore. L’andamento della borsa nelle ultime due settimane, denota come alcune grosse aziende di gioco online siano riuscite a guadagnare punti, dopo la discesa complessiva causata dalla crisi iniziale.

Tutto quello di cui il giocatore online ha bisogno è una connessione ad internet e una carta di credito. Non ha bisogno di spostarsi da casa per giocare, né di organizzarsi con altre persone. In più, con la chiusura di sale gioco e bar dotati di slot machine le opzioni per gli amanti del casinò si sono ulteriormente ristrette. Persino Lotto, Superenalotto e tutte le attività abbinate sono state bloccate a partire da sabato 21 marzo. Chi prima ignorava cosa fosse un portale di giochi online si ritrova ora con un po’ più di tempo per riscoprire questa tecnologia.

In previsione di questo esodo di massa, sempre più siti di gioco si sono attrezzati con nuove offerte casinò e promozioni. Data questa situazione di isolamento forzato e ovviamente con le giuste precauzioni, il gioco online potrebbe rivelarsi un buon modo per combattere la noia. Una condizione temporanea che certamente sposterà le abitudini degli italiani sempre più verso il virtuale.