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Djokovic e il Vaccino: Controversie

Djokovic

Probabilmente neanche lui credeva che con la sua scelta si sarebbero scatenate tante polemiche: parliamo del campione di tennis Novak Djokovic e della non partecipazione agli Australian Open a causa della mancata vaccinazione anti-Covid. Ma cosa è successo, cosa sta succedendo e cosa succederà per il tennista serbo e, sopracuto, quali sono le parti in campo? 

Nel corso di questo articolo proveremo a fare un po’ di chiarezza su questa vicenda che ha tenuto banco nel mese di gennaio che, probabilmente, sarà sulle prime pagine dei giornali ancora per un po’. 

Prima di iniziare il nostro approfondimento, però, specifichiamo prima di tutto che difficilmente arriveremo alla fine di questo articolo e capiremo se Djokovic, stella delle scommesse tennis, abbia ragione oppure torto. Ognuno, infatti, può avere la propria idea in merito al vaccino e, soprattutto, all’obbligo vaccinale. Senza considerare, poi, che si tratta di scelte assolutamente personali e che vanno per questo rispettate, in particolare se chi le prende se ne assume totalmente la responsabilità. 

Vaccino Covid e Tennis

Come saprete, il mondo è da ormai due anni alle prese con la pandemia di Covid che ha cambiato tutto. Da oltre un anno, però, sono arrivati in soccorso i vaccini anche se, la notizia non è stata presa nel modo migliore da tutti. Tantissime persone, infatti, hanno scelto di non vaccinarsi per diversi motivi. Alcuni hanno paura di effetti avversi, altri lo credono un vaccino sostanzialmente sperimentale e quindi pericoloso. Si arriva, poi, alle versioni più disparate di gruppi di persone che temono che all’interno del vaccino possano esserci microchip o cose del genere. 

Ciò nonostante, qualunque sia il motivo, molte persone hanno scelto consapevolmente di non vaccinarsi contro il Coronavirus. Gran parte degli stati mondiali, però, ritenendo che questa sia l’unica arma disponibile al momento per evitare il perseguire della pandemia e, soprattutto per limitare il numero di casi gravi, ha imposto ai viaggiatori di essere muniti del certificato verde, quello che in Italia, ad esempio, chiamiamo Green Pass. 

Chi non lo ha, perciò, non può fare accesso nel Paese dove è obbligatorio, a meno che non abbia una esenzione valida. E questo, quindi, è quello che è avvenuto in Australia per Djokovic. 

Djokovic – Australian Open: Cosa è Successo?

Tutto inizia a novembre 2021, quando il governo dello Stato di Victoria, ovvero quello in cui si svolgono gli Australian Open, impone a tutti i giocatori che vogliono partecipare al torneo di essere muniti di certificato che attesti la vaccinazione anti-Covid. A questo punto, quindi, iniziano a sorgere i primi dubbi sul tennista serbo visto che la sua idea di non vaccinarsi era abbastanza palese. 

Le Varie Tappe

Il quattro gennaio 2022 Djokovic parte per l’Australia con l’idea di partecipare al torneo. E dice di viaggiare con un’esenzione, quindi il caso sembra essersi risolto. In Australia, però, si iniziano a rincorrere voci e malumori perché l’accesso a Djokovic sembrerebbe più un favore ad un atleta importante. 

In realtà il tennista, una volta giunto all’aeroporto, viene fermato per dei controlli sulla sua esenzione che dureranno otto ore. Il risultato delle verifiche stabilisce che quella esenzione, in realtà, non è valida. Di conseguenza, non può accedere al paese e le autorità lo spediscono al Park Hotel dove risiedono rifugiati e richiedenti asilo. 

A questo punto ne inizia una lunga querelle legale con ricorsi, appelli e contrappelli. Si verrà a sapere, poi, che in realtà Djokovic è risultato positivo al Covid nel mese di dicembre e per questo ha ottenuto l’esenzione. 

In realtà l’11 gennaio Djokovic vince il suo appello e gli viene dato il permesso di allenarsi. 

Il 14 gennaio, però, la nuova svolta. Il ministro dell’Immigrazione australiano, infatti, decide di annullare il visto del tennista che, quindi, ritorna in isolamento forzato. Alla base di questa importante e dura decisione c’è una presunta bugia sui documenti compilati al momento dell’accesso. In pratica, Djokovic avrebbe dovuto non effettuare viaggi nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Australia, ma come dimostrano le foto, il tennista avrebbe viaggiato da Belgrado a Marbella (Spagna). 

Inoltre, si scoprirà anche che da consapevole positivo ha realizzato un servizio fotografico e rilasciato di persona un’intervista. 

Alla fine, comunque, il tennista sarà costretto a lasciare il paese. 

Il Futuro di Djokovic

Da quel momento tutti si sono interrogati su come si comporteranno gli altri paesi in cui, almeno per ora, è prevista l’obbligatorietà del vaccino per poter entrare. Tra questi, ad esempio, ci sono la Francia in cui si volge il Roland Garros e l’Inghilterra con Wimbledon

Djokovic, però, ha sempre affermato, anche nelle più recenti interviste, di non sentirsi un No Vax, ma di aver scelto semplicemente di non vaccinarsi. E che porterà avanti questa decisione anche a costo di non partecipare a diversi tornei. Per lui, infatti, il diritto di scelta è molto più importante rispetto al vaccino contro il Covid. 

Chi ha Ragione?

Trovare chi ha ragione in questa storia è davvero complicato. È molto più facile, infatti, scoprire chi ha torto, ovvero tutti o quasi. 

Djokovic, infatti, ha assolutamente il diritto di non vaccinarsi perché se ne assume totalmente le conseguenze e i rischi. D’altro canto, però, non può tentare di accedere ad un paese mentendo (come fatto in riferimento ai non viaggi nei 14 giorni precedenti). E non può neanche presentarsi ad un’intervista da positivo. È un pericolo per tutti in questo modo e come tutte le persone deve rispettare le regole. Inoltre, ne ha perso anche dal punto di vista economico dato che tanti sponsor hanno deciso di non proseguire la partnership con lui. 

Il governo australiano, invece, avrebbe sicuramente potuto evitare questa querelle analizzando i documenti in maniera precisa e, magari, chiedendo informazioni prima del suo arrivo a Djokovic. Si sarebbero evitate lunghissime giornate di tensione e soprattutto, il rischio di creare ancora una volta una guerra tra vaccinati e non vaccinati. 

Anche lo Sport e gli Australian Open, poi, non ne sono usciti alla grandissima. Tutto lo spettacolo, infatti, è stato messo da parte per via di questo dibattito che non ha per niente aiutato il Tennis in generale. Vedremo nei prossimi tornei come il Roland Garros, cosa accadrà.

Scegliere, poi, quale sia la scelta giusta tra obbligo o non obbligo del vaccino non compete a noi, ma a chi deve prendere le decisioni per la propria popolazione e agli scienziati.