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Gallinari e Belinelli – Statistiche di metà stagione

La NBA tocca le 40 partite giocate della Season.

Per la Eastern, Milwaukee e Toronto sono di un’altra galassia e continuano la loro corsa non curanti delle inseguitrici. Nella Western, Denver domina una classifica già più omogenea per quanto riguardo i piani alti, con Golden State e Oklahoma che seguono a un paio di sconfitte di differenza.

James Harden, lasciato solo dagli infortuni di Chris Paul e Eric Gordon, è riuscito comunque a trascinare i suoi tra i primi 5 della Lega, tra i Clippers di Danilo Gallinari e gli Spurs di Marco Belinelli.

Danilo, alla sua nona stagione in NBA, sembra finalmente aver trovato la squadra e la forma giusta per fare la differenza, come la sta facendo. Il Gallo vuole i playoff e non è da escludere che sulla via della qualificazione non ci scappi pura la sua prima partecipazione all’All Star Game.
Numeri diversi invece per Marco che dal trasfermento a San Antonio non ha ancora trovato la sua forma migliore. Il modenese comunque è una delle top sostituzioni della Lega e tra le cause della risalita in classifica degli Spurs, dopo il catastrofico inizio, c’è sicuramente l’ottima media punti del Dicembre Belinelliano.

Gallinari – La miglior stagione

Danilo Gallinari continua ad essere il punto di riferimento dei Clippers, al momento quarti nella Western Conference. Sembra che la squadra stia uscendo a fatica dal momento No che grava sui risultati dell’ultimo mese, anche se in questo momento è ancora possibile vivere di rendita per i californiani, dati gli ottimi punteggi dei primi due mesi di gioco.

I risultati del Lodigiano però rimangono comunque ineccepibili e uno sguardo alle statistiche ci mostra quanto questa sia veramente la miglior stagione giocata da Danilo fino adesso. Cominciamo dalla media punti che lo vede 33esimo tra i 270 e passa giocatori di NBA, con una media di quasi 20 punti a partita. Nelle ultime 10 partite infatti, solo due volte non ha raggiunto il quorum delle 20 tacche, stabilendo pure il suo record personale di 32 punti segnati in una partita con la maglia dei Clippers. Il 44% dai tre punti ha poco a che fare con le percentuali degli altri anni, più che decenti per carità, ma mai a questo livello. In generale, il PER (player efficiency rating) che misura in maniera approsimativa l’impatto di un giocatore in campo non era mai stato così alto per Danilo, il che sottolinea quanto il team conti su di lui.

Attenzione alla sfida di questa settimana contro i Nuggets, già sconfitti due settimane in casa, solo che questa volta si gioca a Denver.

Belinelli – La rinascita

Giusto per ricordarlo, Belinelli è l’unico giocatore della storia NBA ad aver segnato almeno 50 triple con nove squadre diverse. Ed è per questo che “continuità” è la parola che ci sentiamo di affidare a Marco che, seppur con qualche difficoltà iniziale, sta ritornando a fare quello che sa fare, ossia tirare.

Leggera fase ascendente per l’atleta originario di San Giovanni in Persiceto che, se pur non così determinante come il connazionale a Los Angeles, sta dando quella percentuale in più dalla distanza così necessaria agli Spurs. Le statistiche del numero 18 descrivono un inzio di stagione più che discreto, in controtendenza però con i risultati della squadra, passando per un novembre parecchio anonimo, fino a sfociare nella rinascita di dicembre. Tra i fattori del tardo risveglio di San Antonio c’è infatti la percentuale da 3 del 50% di Marco in una dozzina di partite, simile a quella con la quale gli Spurs avevano vinto il titolo nel 2014. Numeri fondamentali per la franchigia che nel giro di tre settimane si è riportata in zona playoff, lasciandosi alle spalle Blazers e Laker.

Non male per uno che gioca solo 21 minuti a partita. Il rating offensivo continua ad essere comunque tra i migliori della sua carriera, serve solo un po’ di continuità per far si che Marco rientri in ritmo.

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Scritto da Andrea Gorio

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