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Giro D’Italia 2023: Analisi e Percorso

Il Giro d’Italia 2023 è entrato nel vivo e tutti gli appassionati sono pronti ad assistere alle tappe in salita. Sono questi, infatti, i momenti che potrebbero effettivamente decidere la vittoria finale di questa edizione. Nel corso del nostro articolo vogliamo soffermarci sul Giro d’Italia 2023 andando alla scoperta delle tappe più importanti che ogni appassionato non dovrebbe perdersi.

In particolare, sono i percorsi in montagna e con arrivi in salita che potranno fare la differenza per la conquista finale della Maglia Rosa. Questo perché sono le tappe più dure e in cui si accumulano minuti di vantaggio, o di svantaggio, rispetto agli avversari. Ovviamente, prima di proseguire, dobbiamo sottolineare un punto e cioè che questo non significa che a vincere il Giro d’Italia siano esclusivamente gli scalatori e, anzi, spesso non è così.

I corridori che puntano alla vittoria finale del Giro, però, devono essere completi, ovvero essere competitivi in pianura così come in montagna per non perdere minuti preziosi.

Un chiaro esempio arriva dal vincitore del Giro 2022, l’australiano Jai Hindley. Quest’, infatti, ha vinto la classifica generale trionfando in una sola tappa. Nel 2020, invece, ha sfiorato la vittoria arrivando alla tappa finale di Milano come primo in classifica, a pari merito con l’inglese Tao Geoghegan Hart. L’ultima tappa, per chi non lo sappia, era una cronometro; quindi, ogni ciclista è sceso in strada da solo lottando contro il tempo in un percorso pianeggiante che porta fino all’arrivo finale del Giro d’Italia. Ed è proprio nel corso di questa tappa che Hart è riuscito a staccare Hindley e conquistare la vittoria finale.

Insomma, abbiamo voluto soffermarci su questo aspetto per farvi capire che ogni tappa può essere importante, ma che in montagna non bisogna perdere troppi secondi per poi tentare il tutto per tutto alla fine.

Le Tappe in Salita

Come sempre, c’è un momento del Giro d’Italia, in cui il percorso si fa davvero difficile. Se la prima parte di questa competizione riesce a mettere in mostra le qualità dei velocisti, la seconda parte diventa decisamente ardua per tantissimi partecipanti. Soprattutto se le tappe in montagna arrivano con un clima inaspettato, freddo e piovoso, che rende tutto ancora più difficile e complicato.

Il Primo Tappone di Montagna è previsto il 19 maggio con l’arrivo a Crans-Montana che, tra l’altro, ufficialmente parte della Svizzera. Ci saranno, infatti, diversi chilometri con una pendenza in salita superiore al 7% che inizierà a mettere in crisi molti ciclisti e a far capire chi davvero ne ha per poter arrivare fino alla fine.

Il giorno dopo, invece, dopo l’arrivo in salita, ci sarà un lunghissimo tratto che si alternerà tra pianura e discese, quindi tutto molto agile. Attenzione, però, perché dopo le tappe in discesa, ci sono quelle che riportano i ciclisti in alta quota.

Infatti, con la Seregno-Bergamo arrivano le classiche salite del Giro d’Italia, tra cui spiccano la Roncola e il tratto che conduce a Bergamo-Alta.

Poi, ci sarà una giornata di riposo e questo è un altro momento fondamentale. Se dopo le discese ci sono le salite, dopo il giorno libero arrivano le ultime durissime tappe previste nella settimana finale del Giro d’Italia. E siamo certi che chi segue anche le scommesse ciclismo, saprà bene di cosa stiamo parlando. 

Ultima Settimana del Giro d’Italia

Il 23 maggio gli scalatori dovranno farsi trovare pronti perché c’è la salita sopra Trento che prevede lunghissimi tratti con un’aspra pendenza. Parliamo, infatti, di percentuali che arrivano anche al 10% e in caso di clima negativo, il tutto diventa ancora più ostico. Ma questo sarà solo il preludio alle tre tappe finali prima dell’arrivo morbido a Roma.

La tappa Oderzo-Val di Zoldo conta 161 km e prevede soprattutto le salite di Cibiana e Coi. In quest’ultima la pendenza per un tratto di circa sei chilometri sarà superiore al 10%.

La terzultima tappa è forse quella più attesa dagli appassionati del Giro d’Italia. Parliamo, infatti, dell’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo. È il simbolo del Giro ed ha un percorso durissimo. L’arrivo, infatti, è in piena salita e per lunghissimi tratti la pendenza non scende mai sotto al 13%.

Infine, c’è un’ultima tappa che prevede uno sforzo immane, ovvero la cronometro da Tarvisio al Monte Lussari. A creare timore nei ciclisti non è tanto la lunghezza di percorso, visto che parliamo di circa 18 chilometri, ma gli ultimi 7 km. La pendenza in salita di questo tratto, infatti, prevede il 12% di media con punte che superano il 20%, quindi davvero pesanti.

L’Arrivo del Giro d’Italia

A differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, l’arrivo del Giro d’Italia 2023 si terrà a Roma, nella splendida cornice dei Fori Imperiali e del Colosseo. L’anno prima, invece, i corridori hanno terminato il Giro a Verona e l’anno precedente a Milano, tappa storica che ha spesso chiuso la Corsa Rosa.

Non sarà una cronometro individuale, ma una vera e propria tappa quasi totalmente pianeggiante, perfetta, quindi, per i velocisti. Il percorso finale conta circa 135 chilometri e possiamo già immaginare un arrivo in volata, nonostante molti corridori potrebbero aver già lasciato il Giro dopo le faticosissime tappe in montagna.

Conclusione

Siamo giunti alla fine del nostro approfondimento sul percorso del Giro d’Italia 2023. Ci siamo soffermati sulle principali tappe che ogni appassionato di scommesse online dovrebbe seguire per avere un’idea chiara di come potrebbe finire la più grande gara di ciclismo in Italia.

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