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La Scarpa d’Oro: Il Premio per il Bomber d’Europa

La fine della stagione classicista, di solito giugno o luglio, è il momento di scoprire i principali vincitori dei titoli individuali. Uno dei premi più ambiti dagli attaccanti è la Scarpa d’Oro. Come si può facilmente intuire, si tratta del trofeo che viene assegnato al miglior bomber. Attenzione, però, a un elemento determinante. Da diversi anni viene premiato il giocatore che realizza più reti in campionato in una singola stagione, ma alla classifica generale vengono assegnati dei coefficienti di difficoltà. Di questo e di altro, comunque, parleremo nei prossimi paragrafi.

Lo scopo del nostro articolo è scoprire gli aspetti più interessanti della Scarpa d’Oro, le curiosità e i record.

La Origini della Scarpa d’Oro

La prima edizione della Scarpa d’Oro (in inglese European Golden Shoe) nasce nel 1968. Il premio è voluto alla visita francese L’Équipe. Possiamo dire che è la risposta a un altro giornale transalpino, ovvero France Football. Quest’ultimo, infatti, assegna il Pallone d’Oro. Allora, il premio veniva assegnato al giocatore che aveva realizzato il maggior numero di reti, ma senza tener conto della difficoltà del campionato.

A ottenere per la prima volta il trofeo è stato Eusébio, uno dei più importanti calciatori europei della storia di questo sport. L’attaccante lusitano nella stagione 1967/1968 riuscì a segnare con il suo Benfica ben 42 reti. L’anno dopo fu la volta di Petar Zakow, punta bulgara che trascinò il CSKA Sofia a diverse vittorie. Il bomber tedesco Gerd Muller vinse nel 1970 e nel 1972 realizzando rispettivamente 38 e 40 reti. Eusebio, poi, vincerà anche nel 1973 con 40 reti.

Fino al 1991 la vittoria della Scarpa d’Oro fu assegnata sempre con un unico criterio: il semplice numero di reti in campionato. Non importava se queste fossero state siglate in campionati minori, su rigore o su punizione.

Ciò, però, ha portato a innumerevoli polemiche. Molti attaccanti, in particolare quelli che militavano nei campionati migliori come l’inglese e l’italiano, avevano difficoltà a concorrere per la vittoria del trofeo individuale. In altri campionati, infatti, era decisamente molto più semplice segnare.

Giusto per far capire di cosa stiamo parlando, diamo qualche dato. Nelle 24 dizioni a partire dal 1968 al 1991, solo una volta ha vinto un giocatore del campionato inglese, ovvero l’irlandese Ian Rush con il Liverpool. Stesso numero di vittorie per un calciatore della Liga Spagnola, in questo caso il messicano Hugo Sanchez in forza al Real Madrid. La situazione, però, si è del tutto ribaltata con l’introduzione delle nuove regole.

Il Periodo di Pausa

A un certo punto della sua storia, il premio iniziò a diventare molto meno ambito. Il problema stava nel fatto che molti giocatori ritenevano impossibile raggiungere il primo posto poiché giocavano in campionati in cui era più difficile segnare.

Ecco perché il comitato organizzatore decise di prendere una pausa e riformare la Scarpa d’Oro. Fu l’European Sports Media (ESM) a modificare del tutto il premio. La nuova formula venne introdotta nel 1996.

La grande novità era un sistema di punteggio ponderato. A ogni campionato veniva assegnato un coefficiente di difficoltà e il numero di reti era moltiplicato per quello stesso coefficiente.

Ecco come calcolare il punteggio:

Di conseguenza, 50 reti (50 punti) nel campionato cipriota valgono quanto 25 reti in Premier League (50 punti – 25×2). Come spesso accade, il nuovo sistema non è stato apprezzato da tutti, ma ha comunque cambiato tutto. A testimoniarlo il fatto che i vincitori sono arrivati per lo più dai campionati principali.

È scontato, comunque, che si tiene conto sempre solo delle reti siglate in campionato. Non valgono quelle nelle coppe europee e con la nazionale.

La Nuova Era della Scarpa d’Oro

Il primo a trionfare con questo nuovo metodo di attribuzione è stato Ronaldo il Fenomeno, allora in forza al Barcellona. Per lui, nella stagione 1996/1997, sono arrivati 34 gol. Gli stessi di Nikos Machlas siglati l’anno successivo nel Vitesse. In quella stagione il campionato olandese era tra i migliori cinque e con il coefficiente massimo.

L’attaccante brasiliano Mario Jardel, poi, ha vinto per due volte la Scarpa d’Oro e lo ha fatto per due volte con un coefficiente medio. La prima nel 1999 segnando 36 gol con il Porto. La seconda nel 2022 con lo Sporting Lisbona arrivando a ben 42 reti. Oltre queste due volte, solo in un’altra occasione ha vinto un giocatore che militava in un campionato di media importanza. Ci riferiamo a Henrik Larsson con il Celtic.

Il Duello Ronaldo Messi

Il periodo tra il 2010 e il 2019 è stato un testa a testa tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Per due occasioni, però, ha avuto la meglio il terzo sfidante dell’epoca, ovvero Luis Suarez.

Le ultime stagioni, invece, sono state vinte da Erling Haaland ed Harry Kane. Quest’ultimo ha dimostrato che in Germania si possono fare tante reti. Quando gioca lui, le quote Bundesliga sulle marcature sono tra le più scelte.

Le Vittorie degli Italiani

Per ben tre occasioni la vittoria della Scarpa d’Oro è andata a giocatori italiani. Queste, inoltre, sono state le volte in cui il vincitore arrivava dal campionato italiano. Se da un lato è un peccato per i giocatori che militano in Serie A, dall’altra è la testimonianza che le difese italiane sono più solide rispetto a quelle di tanti altri campionati. Ecco perché le quote Serie A sui gol sono sempre più alte rispetto agli altri tornei. Non è un caso, infatti, se dal campionato spagnolo e da quello portoghese sono arrivate rispettivamente 15 e 7 vittorie. Sette trionfi anche per i giocatori delle squadre inglesi.

Tornando alle vittorie degli italiani, parliamo di Luca Toni nel 2006 in forza alla Fiorentina, Francesco Totti nel 2007, ovviamente con la Roma, e Ciro Immobile. L’attaccante campano nel 2020 ha siglato ben 36 reti con la Lazio.

I Record

Dei record per paesi abbiamo già parlato. Dal punto di vista individuale, invece, il record di vittoria lo detiene Lionel Messi. Dietro di lui Cristiano Ronaldo fermo a “sole” quattro vittorie. A concludere il podio troviamo una lunga schiera di attaccanti con due vittorie ciascuno.

Per il futuro ci si aspetta molto dal norvegese Haaland, che ha già vinto una volta. Le quote Premier League sui gol sembrano essere a suo favore quando è in campo, nonostante l’ultima stagione condita da infortuni. Spera di ottenere qualche vittoria anche il francese Kylian Mbappé, attualmente in forza al Real.

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