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I Peggiori 11 della Champions League 2018/19

A un paio di settimane di distanza dal match che vedrà Liverpool e Tottenham scendere in campo per la finale di Champions League, un ricapito della competizione è quasi d’obbligo. In termini di adrenalina, il torneo di quest’anno ha decisamente surclassato le aspettative. Tra gol spettacolari e scontri al top tra le migliori squadre del mondo, quello che ha veramente impressionato di questa Champions League sono state le rimonte. Per dirla tutta, erano anni che non vedevamo una competizione europea così movimentata!

Quindi innanzitutto “bisogna fare i complimenti ai ragazzi”…o per lo meno a quasi tutti. La Champions League di quest’anno ha infatti portato a galla tanti talenti nascosti del nostro calcio moderno, come tante delusioni. Giocatori dai quali ci si aspettava certamente qualcosa di più e che non sono stati in grado di dare il loro solito contributo.

Eccovi la formazione dei peggiori Undici di quest’anno.

David De Gea (Manchester United)
Portiere

Più grossi sono e più rumore fanno quando cadono. E David de Gea di rumore ne ha fatto parecchio. Se dovessimo dare un voto all’ennesima stagione con i Red Devils del numero 1 spagnolo, sarebbe un 5. Un voto che l’esperto portiere madrileno non è abituato a prendere.

Come in campionato, anche in Champions League la sua stella non ha per nulla brillato. Le statistiche denotano una media di un gol concesso a partita, senza parate degne di nota. Pur non avendo concesso tante reti stupide come in Premier League, il suo scarso controllo del gioco in area di rigore è stato un fattore chiave dell’uscita del Manchester United. Avendo concesso 9 gol in 9 gare, De Gea è il peggior portiere della Champions di quest’anno.

Presnel Kimpembe (PSG)
Difensore Centrale

Per quanto Kimpembe sia considerato uno dei più talentuosi difensori del campionato francese, la stagione di quest’anno non ha dato i suoi frutti. Kimpembe, pur non avendo fatto poi così male in generale, ha fallito quando più serviva il suo apporto. È suo l’autogol che ha aperto le marcature nella finale di Coppa di Francia contro il Rennes. Come è sua la colpa del rigore concesso al Manchester United allo scadere, quello che avrebbe permesso il passaggio degli inglesi.

Fattosi trovare diverse volte fuori posizione, parte della responsabilità dei 12 gol presi dal PSG in 8 partite di Champions ricade soprattutto su di lui.

Milan Skriniar (Inter)
Difensore Centrale

Il debutto in Champions League di Skriniar fu un vero e proprio fiasco. Lo slovacco, baluardo della difesa interista in campionato, non ha saputo replicare le sue gesta eroiche viste in Serie A.

Per quanto il girone fosse proibitivo, Spalletti si sarebbe certamente aspettato qualcosa di più dal difensore che ha concesso una media di più di un gol a partita.

Ashley Young (Manchester United)
Terzino destro

Young si è guadagnato un ottima reputazione in Premier League. Cosa che non è successo in Champions. Da due intercettazioni a partita in campionato, il terzino è caduto a meno di una a partita. Statistiche che hanno visto Young andare sotto la media anche in dribbling, interventi e lanci lunghi.

Solo una cosa sembra essere migliorata, e cioè i falli commessi!

Aleksandar Kolarov (Roma)
Terzino sinistro

L’asso nella manica giallorosso della Champions League scorsa quest’anno si è rivelato un due di picche. I 33 cominciano a farsi sentire per Kolarov, che dai 14 assist del campionato dell’anno scorso è piombato a quota due.

In Champions, un solo assist in otto partite. Non ci siamo!

Rodrigo (Atletico Madrid)
Centrocampista centrale

A soli 22 anni, Rodrigo è già diventato uno dei begnamini dell’Atletico Madrid di quest’anno. Il suo apporto alla squadra è stato fondamentale nella corsa al secondo posto della Liga.

In Champions league invece il motorino del centrocampo spagnolo si è ingrippato in diverse occasioni. La più ovvia quella del 3-0 contro la Juventus che ha visto l’aliminazione della sua squadra.

Luka Modric (Real Madrid)
Centrocampista centrale

Stagione da dimenticare per Los Blancos che hanno fatto figuracce sia in campionato che in Europa. Nessun si sarebbe aspettato una caduta così rapida da parte dei dominatori assoluti della Champions League. Tra i grandi nomi completamente eclissati dalla piccola Ajax, c’è quello di Luka Modric.

Il Pallone d’Oro ha totalizzato una media di 1.2 passaggi chiave a partita, meno della metà della media di campionato. In tutto, il croato a chiuso la competizione con un misero assist.

Frank Ribery (Bayern Monaco)
Ala sinistra

Ok, Ribery è forse quello che più si merita delle scusanti nella nostra lista. A 36 anni, fare ancora la differenza è un lusso che pochi si possono permettere. Questa volta però, Ribery non solo non ha fatto la differenza ma ha veramente fatto brutta figura.

Per quanto l’ala destra sia ancora considerata un’icona, il francese ha perso completamente il passo di una volta. La scarsa agilità non gli permette più di terrorizzare le difese come un tempo. Un solo gol in Champions League quest’anno nel 5-1 contro il Benfica.

Matteo Politano (Inter)
Ala destra

I neroazzurri ancora in lista questa volta con un esponente d’attacco. Matteo Politano, comprato dal Sassuolo la scorsa estate, ha perso una grossa occasione per farsi vedere in Europa.

Largamente eclissato da Mauro Icardi, Politano ha chiuso la competizione con misero assist nel suo repertorio.

Edinson Cavani (PSG)
Attaccante

Anche quest’anno il PSG non è riuscito tranciare il guinzaglio che ormai da anni tiene i parigini ben lontani dalla finale di Champions League. Un’altra agonizzante uscita di scena, aiutata dai flop di diversi giocatori tra i quali Edison Cavani.

In una stagione afflitta da infortuni e prestazioni su e giù, Cavani se ne esce con solo due gol fatto in sette partite di Champions: una doppietta ottenuta nella gara contro la Stella Rossa. Per il resto pochissime occasioni create e sporadiche giocate alla Cavani, quello vero.

Luis Suarez (Barcellona)
Attaccante

Sicuramente fondamentale nella Liga, decisamente meno in Champions League. Un solo gol nelle dieci presenze ottenute nella competizione europea di quest’anno. La prima e ultima rete è arrivata solo dopo un digiuno di 8 giornate. Completamente eclissato dal compagno Messi, Suarez si è rivelato in più occasioni solo un peso per la squadra. Pochissimi scatti, poco movimento a cercare la palla e solo una manciata di tiri a rete.

Nella partita dell’Anfield nella quale avrebbe dovuto fare la differenza, non ha praticamente toccato palla.

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Scritto da Andrea Gorio