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Storia Del Sei Nazioni (Six Nations)

Il Sei Nazioni è uno dei tornei di Rugby più importante al mondo e nel corso di questo articolo ne parleremo in maniera approfondita. Vedremo la sua storia, quando è nato, e quando l’Italia ha iniziato a farne parte.

Naturalmente, poi, ci soffermeremo anche su risultati ottenuti dalle nazioni partecipanti, i record sia in positivo che negativo, ponendo principale attenzione sulle statistiche azzurre. In poche parole, una volta giunti alla fine di questo articolo, il Six Nations (così come è chiamato nel mondo anglofono) non avrà più segreti.

È rilevante conoscere la manifestazione e i suoi aspetti più importanti. Anche perché permettono di avere una maggior consapevolezza quando si punta sulle scommesse sportive. Quindi, se sei un appassionato delle NetBet Scommesse Italia, questo è di certo l’articolo giusto per te visto che potrai ottenere delle utili informazioni.

Storia del Sei Nazioni

Per parlare della storia di questo evento bisogna chiarire un aspetto. Il Sei Nazioni così come lo conosciamo oggi, infatti, è un torneo in cui sono impegnate sei diverse nazionali di rugby. Questo torneo, però, in realtà è davvero molto giovane visto che si arriva al Sei Nazioni solo nel 2000, con l’ingresso proprio dell’Italia.

Fino al 1990, infatti, si svolgeva il Cinque Nazioni, e prima ancora c’erano solo quattro squadre. Inizialmente, prima ancora della nascita del torneo, si svolgeva un solo incontro, ovvero quello tra Inghilterra e Scozia nel 1871. Le varie federazioni britanniche, e cioè Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, dopo diversi anni in cui si affrontavano in match singoli, decisero di organizzare un torneo con cadenza annuale, a partire dal 1982, in cui si sarebbero scontrate in varie partite. È, quindi il 1982 l’anno in cui possiamo fissare la nascita di questo famoso torneo che, poi, nel corso del tempo ha avuto diverse modifiche.

L’Home Nations Championship, ovvero la manifestazione iniziale con quattro squadre partecipanti, è diventato nel 1910 il Cinque Nazioni. Questo perché anche la Francia iniziò a prendere parte alla manifestazione. Nel 1932, però, fino al 1939 fu estromessa salvo poi ritornarci nel 1947 al termine del Secondo conflitto mondiale. E il Cinque Nazioni è andato avanti fino al 1999. L’anno successivo, come detto, è arrivata anche la nazionale italiana dando vita, quindi, al 6 Nazioni.

Il Formato del 6 Nazioni

La manifestazione si svolge in un solo girone e in cinque turni, quindi sola andata, in cui si affrontano tutte le nazionali. Ovviamente, vi starete chiedendo in base a quale meccanismo si decida la nazionale che giocherà in casa e quella che, invece, deve andare nel paese avversario. In effetti, il Sei Nazioni adotta un sistema molto semplice per non creare discrepanze tra le squadre. Ogni anno pari, ad esempio, Francia, Galles e Irlanda giocano tre delle cinque partite in casa. Ovviamente, le altre tre e cioè Inghilterra, Italia e Scozia, invece, ne giocano tre in trasferta e solo due in casa.

L’anno Dispari, quindi il 2023, avviene il contrario. In questo modo, perciò, tutti sono soddisfatti e non si può appellare a favoritismi o cose del genere.

L’Italia

In questo articolo, poi, vogliamo soffermarci sui risultati dell’Italia al Sei Nazioni. Prima, però, è bene sottolineare che non parliamo di traguardi entusiasmanti, visto che, ad esempio, fino ad ora la nazionale azzurra non ha mai vinto un’edizione. C’è da dire, comunque, che l’Italia, rispetto alle altre nazionali, ha iniziato molto più tardi a diventare competitiva in questo gioco e, quindi, c’è ancora un importante gap da recuperare.

D’altro canto, però, il livello sta aumentando di gara in gara, grazie anche al maggior numero di giocatori che praticano questa disciplina. E questo, di fatti, incrementa il livello delle competizioni nazionali, del gioco e di conseguenza della nazionale. Non sarà difficile, quindi, aspettarsi l’Italia tra le favorite del Sei Nazioni nei prossimi anni.

Al momento, comunque, nelle ventitré partite effettuate con ciascuna delle cinque squadre che prendono parte la Six Nations, i risultati sono abbastanza negativi. Solo con la Scozia, infatti, ci sono state sette vittorie e sedici sconfitte. Con la Francia, ad esempio, si contano due trionfi e con il Gallese tre, oltre ad un pareggio. Il confronto con l’Irlanda, invece, ha visto trionfare solo una volta l’Italia mentre con l’Inghilterra i tifosi azzurri non hanno mai potuto festeggiare.

Per quanto riguarda le statistiche, invece, dobbiamo sottolineare la vittoria personale di Andrea Masi in qualità di miglior giocatore del torneo.

Ancora dal punto di vista dei record personali abbiamo il maggior numero di presenze, esclusivamente nel 6 Nazioni, dell’italiano Sergio Parisse con 142 gettoni.

Da segnalare, è invece il record di Cucchiai di Legno vinti dall’Italia da quanto è nato il Sei Nazioni. Con questo titolo simbolico ci si riferisce alla squadra che termina ultima nel girone. Attenzione ad una sottile differenze che esiste con il “Whitewash”, ovvero il titolo che spetta, invece, alla squadra che perde tutte le partite.

L’Italia, in ogni caso, ha ottenuto il Cucchiaio di Legno in diciotto occasioni (sulle ventitré edizioni giocate). Nel 2004, 2007, 2012 e 2015 questo “riconoscimento” è andato alla Scozia. Nel 2003, invece al Galles mentre nel 2013 alla Francia.

Il Sei Nazioni Femminile

Il torneo è presente anche nel mondo del rugby femminile, anche se la sua storia è molto più recente. La manifestazione, infatti, è nata nel 1997, a cui si è aggiunta la Francia nel 1999 dando vita al Cinque Nazioni.

Nel 2000, poi, l’Irlanda esce dal Torneo lasciando lo spazio vuoto alla Spagna. Nel 2002, poi, c’è il ritorno dell’Irlanda e si passa al Sei Nazioni. Nel 2006, però, la Spagna rinunciò alla partecipazione al torneo e la federazione di Rugby decide di ricreare lo stesso modello del Six Nations maschile, aggiungendo, quindi l’Italia.

Anche in questo caso, comunque, le azzurre non sono mai arrivate alla vittoria. C’è da dire, però, che ci sono andate molto più vicine rispetto ai colleghi del Rugby maschile. Nel 2015, infatti, si sono classificate al terzo posto mentre nel 2019 al secondo.

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