Scommesse

Base Jumper

base jumper

Avete mai sentito parlare dei BASE Jumper, ovvero persone che si dedicano ad una disciplina sportiva molto particolare al centro spesso di aspri dibattiti per la sua pericolosità. In pratica, infatti, si tratta di uno sport estremo che consiste nel lanciarsi da varie superfici, come palazzi e ponti, ed atterrare tramite l’utilizzo di un paracadute. Come potete ben immaginare, infatti, si tratta di uno sport decisamente pericoloso e, infatti, i casi di incidenti non sono rari. 

In questo articolo parleremo di questa attività che al momento non è possibile ancora trovare nei siti di scommesse online. Nonostante questo, però, la sua popolarità cresce ogni giorno di più anche grazie ai social network che riescono a diffondere i video e le immagini dei Base Jumper che praticano questa attività in tutto il mondo. 

Giunti al termine di questo articolo, quindi, conoscerete tutto nel dettaglio e saprete se il salto nel vuoto sport potrà mai interessarvi.

BASE Jumper: Nome e Storia

Questo sport estremo ha una storia relativamente giovane visto che il primo salto nel vuoto è avvenuto solo nel 1978. È ancora ben lontano dall’essere presente sul betting online, anche perché ci sono diversi stati nel mondo che hanno reso questa pratica assolutamente illegale. Ma andiamo con ordine. 

Il Nome

Questo sport estremo si chiama BASE perché è l’acronimo delle quattro superfici da cui ci si può lanciare nel vuoto. E sono: 

  • Building (Edifici),
  • Antennas (ovvero le antenne e le torri radio abbandonate), 
  • Span (Ponti), 
  • Earth (e cioè scogliere e formazioni rocciose). 

E perciò i vari Jumper per realizzare questo salto nel vuoto sport devono andare alla ricerca dei luoghi migliori da cui lanciarsi. 

Bisogna considerare, infatti, che non sempre questi luoghi sono accessibili al pubblico e, quindi, bisogna anche oltrepassare recinzioni varie. Inoltre, ad esempio, per le torri radio abbandonate bisogna entrare in luoghi privati e quindi si tratta anche di commettere, talvolta, dei reati. 

Storia

Il BASE Jumper, o jumping, nasce ufficialmente nel 1978, quando Carl Boenish, ovvero il primo BASE Jumper, ha creato il nome e stabilito le linee guida di questa attività, stabilendo le modalità del salto. Boenish effettuò il suo salto da una formazione rocciosa della California, ovvero “El Capitan”. 

In realtà, però, la storia di persone che si lanciano da oggetti fissi e non in movimento così come avviene per il paracadutismo, è molto lunga. Si racconta, ad esempio, che il primo precursore del Base Jumping sia stato Fausto Veranzio, un italiano che è stato il primo a costruire e testare un paracadute. E per farlo si saltò dal Campanile di San Marco a Venezia nel 1617. 

In realtà anche nel ventesimo secolo ci sono stati diversi casi. Nel 1912, ad esempio, Frederick Law si lanciò dalla Statua della Libertà. Mentre nel 1939, invece, Plinio Romaneschi si gettò da una funicolare svizzera. Erich Felbermayr, invece, nel 1965, salì sulla Cima Piccola del monte Lavaredo, che fa parte delle catena delle Dolomiti, e si lanciò. 

I Numeri BASE

L’obiettivo di questa disciplina, oltre a sfidare la morte e ottenere una fortissima scarica di adrenalina, oltre ad un bell’episodio da raccontare, è quello di ottenere il numero BASE. In pratica, si tratta di un riconoscimento che viene assegnato alle persone che riescono a fare un salto BASE da almeno una delle quattro superficie, quindi palazzi, antenne, ponti e rocce. I numeri sono progressivi e i primi a riuscirci nel 1981 furono Phil Smith e Phil Mayfield che, di conseguenza ottennero i numeri BASE #1 e #2. 

Al 2011, c’erano almeno 1.500 BASE Jumper ad aver fatto richiesta del numero visto che avevano completato tutti i quattro salti nel vuoto sport previsti. 

Attrezzatura

Nel corso del tempo c’è stata una vera a propria rivoluzione per quanto riguarda l’attrezzatura utilizzata dai BASE Jumper per il loro salto nel vuoto. Inizialmente, infatti, si trattava della tradizionale imbracatura da paracadutista, con annesso paracadute, ovviamente. In realtà, però, nel corso del tempo i saltatori hanno capito che quell’attrezzatura era realizzata per salti nel vuoto da un punto di partenza molto più alto rispetto a quelli previsti dal base Jumper. 

Basta considerare, infatti, che solitamente un paracadutista apre il suo paracadute ad oltre 2.000 piedi. Un Base Jumper, invece, lo apre a meno di 500 piedi e, quindi, ha pochissimi secondi prima del contatto con la terra. Questo significa che nel caso in cui non si riesce ad aprire in tempo, l’impatto è davvero probabile. 

Ed in realtà, lo scopo di questo sport estremo è proprio questo, cioè riuscire ad avere un controllo psicologico e fisico davvero eccezionale e, quindi, essere in grado di gestire tutto mentre si sfida la morte.  

Con il passare degli anni, poi, sono arrivate le tute alari ed, infatti, gli ultimi salti sono effettuati con questa attrezzatura. 

I Pericoli 

Quando si parla di BASE Jumper non si mettono in gioco soldi come con le scommesse calcio, ma bensì si parla della propria vita. Non è un mistero, infatti, che diversi base Jumper siano deceduti a causa di un problema con il salto oppure abbiano riportato gravissime ferite. Ed è per questo che diverse stati o luoghi particolari, ad esempio i Parchi Nazionali degli Stati Uniti, hanno vietato questa pratica. 

Conclusione 

Se vi piacciono le curiosità su tutto ciò che riguarda gli sport, anche estremi come in questo caso e il settore delle offerte scommesse, allora continuate a seguire il nostro blog. Troverete sempre notizie aggiornate e affidabili.