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Carlo Pellegatti: il piu’ grande tifoso del Milan

Carlo Pellegatti

Il 20 maggio 2018, nel match di Serie A finito per 5-1 tra Milan e Fiorentina, Carlo Pellegatti commentava quella che avrebbe dovuto essere la sua ultima partita dopo 25 anni di onorato servizio. La voce ufficiale di tutte le telecronache dei rossoneri dal 1983 che lascia Mediaset per un canale YouTube. Una decisione più che altro subita dal giornalista che, con la chiusura di Mediaset Premium, si era trovato improvvisamente di fronte ad un bivio.

E quindi tutti sul tubo a riascoltare quella voce così familiare e amata da tutti i tifosi del Diavolo. Perchè la telecronaca di Carlo è diversa, divertente e poetica allo stesso tempo, fatta da un tifoso per i tifosi. “Senza di te mi pare che giochiamo in inferiorità numerica”» commenta un fan su Instagram. I soprannomi, l’inconfondibile marchio di fabbrica: Mahatma la grande anima, Franco Baresi. Collo d’acciaio, Hateley. Smoking bianco, Kakà, alcuni dei tanti. Nicknames presi un po’ dagli studi classici intrapresi al Liceo classico Manzoni dal giornalista, un po’ dai film e libri di tutti i giorni.

Si pensava che dopo Mediaset fosse tutto finito e invece, mai scommettere contro chi il tifo ce l’ha nel sangue. Da passione a professione, in mezzo secolo di duro lavoro e dedizione.

Carlo Pellegatti

Carlo Pellegatti – Biografia

Come tutte le passioni vere, quella del Milan è una storia che nasce nei primi anni di vita di Carlo Pellegatti. Un amore acquisito per eredità dal padre, che da piccolo lo portava allo stadio la domenica pomeriggio. Un rito quello della tribuna centrale che continua anche negli anni a venire del Liceo e della Laura in Scienze Politiche. Poi dal ‘75 al ’92 arriva un impiego come direttore commerciale di una ditta di spedizioni internazionali, che gli permetterà di mantenersi prima di ricevere l’offerta giusta per potersi dedicare interamente alla sua passione più grande: la telecronaca.

Le prime esperienze come inviato sportivo infatti cominciano quasi 10 anni prima del 92’. Improvvisato telecronista, Pellegatti inizia a lavorare per Video Delta, di proprietà della Mondadori, durante la stagione ’81-’82. A lui vengono affidate le partite fuori casa di quell’anno, prima che il Milan vada in Serie B e Carlo ritorni a fare il tifoso. Passano un paio d’anni e la seconda assunzione arriva da Radio Panda nella stagione 1983/84 del Milan di Castagner. Lavori precari e fatti un po’ come venivano, come la telecronaca al Marassi di Genova raccontata da un terrazzo che affacciava sullo stadio, con tanto di visuale ridotta, gentile concessione del proprietario di casa. In una delle sue più recenti interviste Pellegatti dichiara :”A Radio Panda mi pagavano 20mila vecchie lire a trasferta: chiedevo di darmele tutte assieme alla fine dell’anno, così mi sembravano di più.”

La svolta

Alla fine però la slot machine paga. Passano altri tre anni e approda su TeleLombardia a Qui Studio Voi Stadio, iconico programma condotto da Tony Damascelli e Michele Plastino. Carlo è l’inviato di San Siro che commenta dalla tribuna con Paola Ferrari. Celebre la diretta per il primo scudetto dell’era Berlusconi, iniziata alle 20 del 14 maggio ed è finita alle 2 del 16 maggio.

Il successo di QSVS, che vincerà persino un Telegatto, dà al giornalista una discreta visibilità che lo porta a siglare un contratto con Mediaset come inviato di Studio Sport. Nel frattempo, Pellegatti lascia il definitivamente il suo posto da direttore commerciale e si iscrive All’Ordine Professionale dei giornalisti della Lombardia.

La sua permanenza a Mediaset durerà fino alla fine del 2018. Nei primi anni duemila arriva la chiamata a Milan Channel come telecronista ufficiale delle partite del Milan. Nel 2007 svolge lo stesso ruolo ma sul secondo canale audio di Mediaset Premium, in concomitanza con il posto da opinionista per Milan Channel.

Acconto a questi impieghi più grossi, Carlo Pellegatti trova spazio anche per riviste, come quella di Forza Milan della quale diventa collaboratore, editoriali, MilanNews.it, e qualche apparizione televisiva in vari programmi.

YouTube ed il presente

E quindi, anche per un uomo di calcio vecchio stile come Pellegatti, l’online diventa la soluzione migliore. Carlopellegatti.it, aperto poco meno di due anni fa, conta ora più di 90 mila iscritti con più di 1500 video disponibili (una frequenza media di tre al giorno), tutti o quasi tutti rigorosamente homemade. Il canale si occupa di dare notizie e commenti su tutte le ultime in casa Milan, con un ampio spazio anche alle storie che hanno fatto la storia del club.

Il richiamo della telecronaca però non ci ha messo molto a farsi sentire dal suo addio a Mediaset. Il 1º settembre 2018 infatti, Pellegatti smentisce l’annuncio del suo ritiro e torna a fare quello che sa far meglio su TopCalcio24. Attualmente, da luglio 2019, Pellegatti collabora con SportItalia canale 60.

Per gente come lui, la pensione è qualcosa che esiste solo sulla carta. La follia sana, il suo romanticismo applicato, sono il frutto di una passione che in modo o nell’altro ha bisogno di sfociare da qualche parte. L’enstusiasmo con il quale Carletto urlava nella finale di Atene “Pippo mio, Pippo mio!”, o con il quale incitava Dida “Baghera la Pantera” a parare i rigori della finale di Champions contro la Juventus, è lo stesso di quello del Pellegatti tifoso alla domenica allo stadio con suo figlio.

Uno che i colori della maglia, il rosso nero della roulette del casino, li indossa un giorno si e un giorno si. Un attaccamento sincero, vero e mai eccessivo nei modi, di un vecchio cuore milanista che ancora batte forte.