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Gli Scacchi Nel Medioevo

Scacchi

Gli scacchi rientrano sicuramente tra i più famosi giochi da tavolo. Sono conosciuti e giocati in tutto il mondo. La loro popolarità nasce dal fatto che c’è bisogno di tanta strategia per vincere una partita e che la Dea Bendata non è una delle variabili previste. L’unico “colpo di fortuna” che può avvenire è che il vostro avversario sbagli una mossa, ma capirete da soli che in realtà non si tratterebbe di fortuna ma solo di disattenzione. Stesso discorso, poi, per la sfortuna che non esiste. 

In questo articolo, però, vogliamo porre l’attenzione su un periodo importante per il gioco degli scacchi, ovvero il Medioevo. È nel corso di questi anni, infatti, che il gioco da tavolo arriva e si diffonde in Europa.

Gli Scacchi: le Origini

Ovviamente, per arrivare a parlare del periodo de Medioevo in Europa, dobbiamo prima capire quando e dove effettivamente sono nati gli scacchi. Solo da questo punto, poi, potremo passare a capire il loro sviluppo nel corso del periodo storico in Europa.  

Prima, però, dobbiamo specificare alcuni punti. In primo luogo, quando parliamo di medioevo ci si riferisce ad un arco temporale abbastanza lungo, ovvero che va dal 476, anno della caduta dell’Impero Romano, fino al Quindicesimo secolo. Per la data di fine gli storici sono un po’ in disaccordo, ma in linea di massima si parla del 1492, ovvero l’anno della scoperta dell’America. 

La nascita degli Scacchi, comunque, sembra essere ancora un mistero. Il gioco, infatti, sarebbe arrivato in Europa dall’India, intorno al 500 dopo Cristo. In realtà, però, non è chiaro quanto tempo prima sia nato.

Secondo alcune fonti, poi, gli scacchi sarebbero un gioco che si è evoluto dallo Xiangqi, ovvero un altro gioco da tavolo nato alcune centinaia di anni prima degli scacchi. 

Le Somiglianze tra Scacchi e Xiangqi

Che gli scacchi possano essere davvero nati dallo Xiangqi sembra realmente possibile e basta solo confrontare le due tipologie. Inoltre, prima di iniziare a vedere le differenze, dobbiamo anche dire che il Xiangqi è definito “Gioco degli Scacchi Cinese”, proprio perché ha preso in prestito il nome dal gioco che in realtà si è diffuso maggiormente nel mondo. 

Le principali somiglianze tra i due giochi sono nel fatto che si tratta di un gioco da tavolo a cui partecipano due giocatori. Sulla scacchiera, poi, le caselle sono divise in quadrati. Si utilizzano, inoltre, dei pezzi per arrivare allo scopo, ovvero imprigionare l’imperatore avversario, quindi praticamente uno scacco matto al re. 

Tra i pezzi, poi, tra quelli simili agli scacchi troviamo i pedoni, la torre e il cavallo. Gli altri, invece, sono l’imperatore, il cannone, il consigliere e l’elefante. 

Come si può vedere, quindi, le differenze sembrano abbastanza importanti. Non è come quando si parla del gioco del 21 e del baccarat e si nota che in realtà si utilizzano solo le stesse carte. Qui la situazione è davvero diversa, visto che appare chiaro o quasi la derivazione dell’uno dall’altro. 

Gli Scacchi e la Chiesa

All’inizio del paragrafo precedente abbiamo detto che il gioco è arrivato nel corso del Sesto Secolo dopo Cristo in Europa. E abbiamo anche affermato che il gioco non prevede la Fortuna o la Sfortuna, insomma il caso. Questi sono entrambi aspetti veri, ma devi sapere che non è sempre stato così per quanto riguarda la fortuna. 

Una volta giunto in Europa, infatti, gli scacchi prevedevano anche l’utilizzo di dadi, probabilmente per determinare il numero di avanzamenti che poteva fare un pedone. 

Questo, però, andava contro a quanto dichiarato dalla Chiesa che, soprattutto nel Medioevo, esercitava un potere davvero importante su tutta l’Europa. La dottrina ecclesiastica, infatti, imponeva alle persone di non praticare alcun gioco in cui c’era l’intrusione della sorte. Ecco, quindi, che per giocare agli scacchi non potevano esserci i dati e così è stato fino ad oggi, quando questa disciplina è ormai diventata conosciuta a livello mondiale e ci può anche puntare sia nei live casino che nei siti di betting, dove è possibile scommettere sugli eventi principali. 

Le Attestazioni della Diffusione degli Scacchi 

Che il gioco sia arrivato nel Sesto Secolo è probabile, anche se l’ufficialità non c’è. D’altro canto, però, sappiamo bene che gli scacchi intorno all’anno Mille, quindi in pieno Basso Medioevo, erano già abbastanza diffusi. Lo dimostrano, ad esempio, due attestazioni in particolare. 

La prima riguarda il testamento di un conte spagnolo, ovvero Ermengol I di Urgell. Questi, infatti, giunto sul punto di morte, intorno all’anno 1010, sceglie di lasciare tutti i suoi averi alla Chiesa. E tra questi, troviamo anche una scacchiera. 

Nel 1060, poi, abbiamo una lettera del cardinale Pietro Damiani inviata direttamente a Papa Alessandro. All’interno della missiva troviamo delle lamentele sulla diffusione di questo gioco e un invito al pontefice di porre rimedio. Come visto, però, la popolarità degli scacchi è andata crescendo sempre di più fino a diventare un fenomeno praticamente mondiale. 

È confermato, inoltre, che tantissimi regnanti inglesi e spagnoli fossero soliti dedicarsi agli scacchi, forse anche perché si tratta tecnicamente di un gioco di guerra. L’obiettivo, infatti, è di far avanzare i propri pedoni e catturare l’avversario. 

Conclusione

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