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Diritti Umani Nello Sport

diritti umani nello sport

I diritti umani nello sport sono sempre un argomento particolare. Nessuno, infatti, pensa che i due argomenti possano essere collegati. Ed in questo articoli vedremo in che modo lo sono da due punti di vista, ovvero quando lo sport è il modo in cui si tutelano i diritti dell’uomo e quando, invece, a causa dello sport, i diritti dell’uomo sono negati. 

Diritti umani nello Sport: Quando si Tutelano

Lo sport, proprio per la sua natura, è uno dei modi in cui si riesce in maniera semplice a far sì che le persone possano collaborare tra loro qualunque sia la loro etnia, colore della pelle o religione. E ci sono tantissimi sportivi che hanno fatto sì che i diritti umani nello sport fossero un punto principale ed un obiettivo da raggiungere proprio grazie alle varie discipline.

Abbiamo diversi esempi di sportivi che si sono impegnati in passato, e che tuttora lo fanno, nella tutela dei diritti delle persone più svantaggiate. 

Steve Nash, ad esempio, è stato uno dei più importanti cestisti canadesi, militando per anni nella NBA ed diventando un punto di riferimento per gli appassionati di scommesse. Questo, però, non gli ha impedito di dedicarsi a bambini più svantaggiati del Nord e del Sud America insieme al suo amico e calciatore Claudio Reyna. Ogni anno, infatti, organizzano un evento chiamato “Showdown” al quale partecipano sia calciatori che cestisti. E il ricavato della serata viene interamente devoluto alla causa perorata da Nash e Reyna. Inoltre, l’ex cestista ha creato anche una Fondazione sempre rivolta a questo scopo.

Quando si parla di tennis e tennisti, uno dei primi nome che viene in mente è sicuramente Roger Federer, probabilmente il giocatore più forte di sempre ad aver solcato i campi di tennis di tutto il mondo. Nel corso della sua incredibile carriera ha vinto praticamente di tutto tra cui tantissimi tornei di Wimbledon. Ma, oltre ad essere un fenomeno in campo, è anche una grande persona. Dal 2003, infatti, è impegnato con la sua Fondazione ad aiutare e sostenere i bambini più disagiati del Sud Africa. Inoltre, dal 2006 è anche ambasciatore Unicef. Ogni anno, poi, grazie all’aiuto dei suoi colleghi e amici tennisti, tra cui spiccano Rafa Nadal, Novak Djokovic e Serena Williams, organizza degli eventi benefici in cui raccoglie fondi da destinare alla causa e come detto soprattutto ai bambini. 

Diritti Umani nel Calcio 

Oltre che essere campioni o ex campioni in campo, ci sono tantissimi calciatori che hanno messo a disposizione sia le loro risorse economiche sia la loro fama per aiutare le persone più indigenti e far sì che i loro diritti umani fossero rispettati. 

Tra questi, ad esempio, troviamo Andres Iniesta e Francesco Totti, fenomeni mondiali, idoli delle scommesse calcio, ma anche campioni fuori dal campo. Totti, ad esempio, è ambasciatore Unicef a sostegno dei bambini, oltre a fare tantissima beneficenza senza però andare alla ribalta delle cronache. I suoi gesti, infatti, sono sempre spontanei e non è mai alla ricerca di pubblicità. Una volta scritto il suo libro autobiografico, “Un capitano”, ha devoluto tutti gli introiti all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Il suo cachet per aver presenziato a Sanremo, invece, è stato completamente devoluto ad Amatrice, vittima di un violento terremoto. 

Il talento spagnolo Andres Iniesta, invece, ha messo in vendita una sua maglia all’asta. E la somma ottenuta, poi, è stata devoluta interamente ai campi profughi del popolo algerino Saharawi per acquistare pannelli solari. In questo modo, infatti, è stato permesso a diverse famiglie di poter avere finalmente elettricità garantendo loro una qualità di vita sicuramente migliore. 

Diritti umani nello Sport: Quando sono Vietati

Come detto all’inizio di questo articolo, nel corso di questo articolo, lo sport talvolta, è stato causa di violazione dei diritti umani. Ci sono tantissimi casi che potrebbero essere presi in considerazione, purtroppo. Ma noi vogliamo soffermarci su quelli che hanno sicuramente un rilievo maggiore, nonostante sia bene dire e sottolinearlo che tutti i diritti di ogni singola persona hanno un peso indiscutibile che deve sempre essere rispettato. 

Le Olimpiadi

Nel corso della loro storia, i Giochi Olimpici sono stati più volte teatro di una evidente violenza dei diritti umani. E quando accade proprio durante le Olimpiadi che, invece, dovrebbe rappresentare l’esempio più importante di Diritti umani nello Sport, allora è ancora più grave. 

Parliamo, ad esempio dell’edizione del 1936 svolta in Germania durante il regime nazista. In quel caso, infatti, il mondo intero ha assistito al primo caso di sportwashing. I nazisti, infatti, spinsero molto per organizzare questa edizione dei giochi per dimostrare al mondo intero quanto la Germania fosse un paese solidale, sportivo, gentile ed ospitale. In realtà, però, si trattava solo di una propaganda di massa e, nonostante questo, fu comunque vietato agli atleti ebrei poter partecipare alle gare, così come agli allenatori di poter seguire i loro atleti. 

Un altro esempio di violazione di diritti umani nello sport risale al 1968, prima dei Giochi Olimpici a Città del Messico. Solo una decina di giorni prima, un nutrito gruppo di studenti si riunì in Piazza delle Tre Culture a Tlatelolco per protestare contro il governo messicano che aveva speso miliardi di dollari per costruire stadi e finanziare l’organizzazione dei giochi, quando, invece, gran parte della città era poverissima. 

Le proteste, del tutto pacifiche, però, furono spente in maniera violenta ed aggressiva. I poliziotti, infatti, iniziarono a sparare ad altezza uomo ferendo ed uccidendo manifestanti e giornalisti. Tra quest’ultimi, ad esempio, c’era l’italiana Oriana fallaci, creduta inizialmente morta e rimasta ferita dopo la sparatoria. Non si è mai saputo il reale numero di morti di questa tragedia, di certo superiore a cento. 

Ma, nonostante tutto questo, il governo messicano e i vertici del CIO, non considerarono l’evento rilevante e proseguirono come se nulla fosse mai successo.